Descrizione Progetto

DISTURBI D’ANSIA

L’ansia di per sé non è un fenomeno anormale, anzi costituisce una importante funzione adattiva atta a preservare l’individuo da tutto ciò che minaccia la sua sicurezza, stimolandolo a prendere maggiore coscienza del mondo che lo circonda.

L’ansia diventa un disturbo quando diviene persistente eo eccessiva e può manifestarsi nella forma di una o più crisi intense transitorie o come elemento persistente e diffuso nella vita dell’individuo.

Convivere con l’ansia può portare ad evitare molte situazioni, a rendere meno sul lavoro e a dover rinunciare a molte cose nella vita privata. Quando l’ansia diventa estrema e incontrollabile può sfociare in un vero e proprio disturbo ed occorre un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti.

I DISTURBI D’ANSIA PIÙ FREQUENTI

Fobia specifica (aereo, spazi chiusi, ragni, cani, gatti, insetti, ecc.)

Disturbo di panico e agorafobia (paura di stare in situazioni da cui non vi sia una rapida via di fuga)

Fobia sociale

Disturbo post-traumatico da stress

Disturbo d’ansia generalizzata

SINTOMI FISICI

Cardiovascolari:
tachicardia, palpitazioni, aritmie, dolore o fastidio al petto, ipertensione o cali di pressione, svenimenti

Gastrointestinali:
nausea, gastrite, colon irritabile, reflusso gastroesofageo, diarrea

Neuromuscolari:
tremori, rigidità, sensazioni di torpore e di formicolio o di sbandamento, contratture, tensioni muscolari, debolezza o eccessiva affaticabilità

Dermatologici:
iperidrosi (cioè eccessiva sudorazione), dermatite atopica,rossore o pallore del volto

Urinari:
aumenti della frequenza di minzione eo improvvisi impulsi ad urinare

SINTOMI COGNITIVI

Problemi di memoria

Pensieri troppo veloci

Attenzione focalizzata sulla minaccia e sul pericolo

Rimuginazione

Voglia di scappare

Nervosismo

Preoccupazione eccessiva e persistente

Insicurezza

Pensieri catastrofici

SINTOMI COMPORTAMENTALI

Tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga evitamento della situazione temuta (strategia “better safe than sorry” – “meglio prevenire che curare”)

Comportamenti protettivi come farsi accompagnare, evitare situazioni ansiogene o assumere ansiolitici al bisogno